La spiritualità del Beato Antonio Rosmini
Il seminario vuole proporre la figura del Beato Antonio Rosmini e la sua spiritualità. Dopo una contestualizzazione sulla vita di Antonio Rosmini e sul contesto storico, ecclesiale e teologico – spirituale in cui è vissuto e in cui ha operato, saranno presentati i fondamenti della spiritualità rosminiana, quali la Regola di condotta (i principi di Passività e indifferenza), i Pilastri della vita spirituale (Grazia, Provvidenza, Giustizia e Carità), le Devozioni Eucaristiche (in particolar modo l’Offerta del proprio Sangue in unione al Sangue di Cristo nel Santo Sacrificio e la Benedizione Eucaristica). Fulcro della trattazione sarà il Principio di Passività, che verte attorno al discernimento circa la volontà di Dio così come Dio la manifesta, nelle esterne circostanze e nelle interiori ispirazioni. Ci si fermerà sull’eredità spirituale lasciata da Rosmini all’amico Manzoni sul letto di morte: Adorare, Tacere, Godere, dove il Godere, che ne è il livello più alto, è la partecipazione del Cristiano alla pace dell’anima e alla comunione con Dio che viene dal fare la Sua Volontà. Si porrà l’accento sul prevalere in Rosmini del “passivismo” dell’essere rispetto all’”attivismo” del fare, dove si sceglie come stato elettivo lo stare alla presenza di Dio nella quiete e col volto velato, riservando gli ardimenti alla riflessione, all’obbedienza, al silenzio e alla solitudine. Si farà accenno al Sacerdozio sociale Rosminiano che, come quello di San Filippo, incarna una socialità differita, conseguenza di una vita di silenzio, di studio e di ascesi. Si accennerà a figure significative, tra cui quella del Sacerdote e poeta rosminiano Clemente Rebora. Gli studenti saranno chiamati ad elaborare una presentazione a scelta su uno dei temi proposti, possibilmente con un personale contributo di approfondimento e riflessione.