Programma
Parte prima: Linguaggio, pensiero ed essere nell’antichità greco-latina
1 Socrate e Platone
1.1. Lógos
1.2. Il Cratilo
1.3. Lógos, parola e mondo
2 Il Perì Hermeneías di Aristotele
2.1. Segno e simbolo nel pensiero aristotelico
2.2. Le parole: segni e simboli
2.3. Di che natura è il rapporto fra le affezioni dell’anima e le cose?
2.4. Il vero e il falso nella mente, nella realtà e nel discorso
2.5. I triangoli semantici
3 Verità, essere e linguaggio nell’epicureismo e nello stoicismo
3.1. La prolessi o anticipazione epicurea
3.2. Il lektón stoico
4 Lógos endiáthetos e lógos proforikós
5 Parola e segno nel pensiero agostiniano
5.1. La parola è segno: Agostino e la linguistica stoica
5.2. Il linguaggio serve all’insegnamento o all’apprendimento?
5.3. La parola, signum princeps
5.4. Il verbum in corde
5.5. Dal lógos al verbum
6 Severino Boezio
6.1. La traduzione boeziana di Perì Hermeneías I, 16a3-9
6.2. La triplex oratio
7 Le trasformazioni neoplatoniche del triangolo semantico
7.1. Il problema degli universali e il rapporto parola-cosa
7.2. Risposte neoplatoniche al problema degli universali
7.3. Parola, pensiero e realtà nel neoplatonismo
Parte seconda Linguaggio, pensiero ed essere da Pietro Abelardo a Guglielmo di Occam
8 A cavallo tra XI e XII secoli: Il triangolo semantico nella dialettica di Abelardo
8.1. I trattati dialettici di Abelardo
8.2. La doppia significazione di nomi e verbi
8.3. La natura dell’intellezione
8.4. Voci, passioni dell’anima e cose
8.5. Sostanza, natura ed status
8.6. L’universalità risiede nel significato linguistico
9 Pensiero e linguaggio in al-Farabi e Avicenna
10 Linguaggio, pensiero e realtà in Tommaso d’Aquino
11 Guglielmo di Occam