Domande sull'Introduzione al Lezionario

Domande sull'Introduzione al Lezionario
di Antun Stipic -
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Numero 8 dice: “…diversi sono i compiti e gli uffici che spettano a ciascuno riguardo alla parola di Dio: ai fedeli spetta l’ascoltarla e il meditarla; l’esporla invece spetta soltanto a coloro che in forza della sacra ordinazione hanno il compito magisteriale, o a coloro ai quali viene affidato l’esercizio di questo ministero.”

-Da che cosa si riferisce “l'esporla” la parola di Dio, si riferisce soltanto sul ministro ordinato o include anche di fedele chi legge la parola (quindi, persona non ordinata)

Numero 22 dice: “Per il canto o la recita del salmo responsoriale il salmista o il cantore stanno all’ambone.” e dall’altra parte numero 33 dice: “È invece meno opportuno che salgano all’ambone altre persone, per esempio il commentatore, il cantore o l’animatore del canto.”

-Possiamo pensare che queste due affermazioni sono contraddittorie? Il cantore dovrebbe essere magari vestito adeguatamente per quel servizio perché è nel presbiterio (alba o camicia)?

Numero 31 dice: “La preghiera universale vien diretta dal celebrante alla sede; le intenzioni sono proposte dall’ambone”

-Nel mio paese (Croazia) ho visto che durante la Santa messa alcuni i sacerdoti praticano che i fedeli dicano le preghiere spontaneamente. Da dove viene questa pratica e qual è  opinione di Lei al questo riguardo?