◊ Il secondo dei temi di esame sul libro di Geremia comprende la seconda (26-45) e la terza (46-51+52) parti del libro. In realtà, la nostra attenzione si rivolgerà soprattutto alla seconda.
◊ La struttura della seconda parte di Geremia è difficile da capire quasi quanto la prima. Non risulta chiaro perché si passa da un argomento a un altro. È sicuro, come dicevamo, che l'opera rinuncia apertamente all'ordine cronologico: si alternano i passi datati all'epoca di Ioiakìm con quelli datati all'epoca di Sedecia, ultimo re di Giuda. E, malgrado ci siano indizi di collegamento fra le parti (concetti, termini, tematiche, ecc.) non c'è modo di ordinarli di un modo definitivo. Per questo motivo, non dovete stupirvi se trovate diverse possibilità di divisione di Ger 26-45. Pensate che quelle strutture non sono che strumenti per imparare il contenuto del testo.
◊ In teoria, se fosse vero che la versione greca di Geremia segue lo schema escatologico a tre stadi (come Ezechiele o Sofonia), questa parte qua corrisponderebbe ai messaggi di salvezza e speranza. Ciò è sicuramente vero per i cc. 31-33. Per il resto però non è così chiaro. Il tratto comune più appariscente a Ger 26-45 è la prevalenza della prosa narrativa, in contrasto con la prevalenza degli oracoli poetici della prima parte. Questa caratteristica, insieme al fatto che parecchi dei racconti trattano delle sventure di Geremia nel suo ministero, è fondamento del titolo Passione di Geremia, che alle volte si applica alla sezione.
◊ Fra le diverse possibilità esistenti, ho scelto qua di presentarvi una in tre parti, la quale ha, come le altre, vantaggi è svantaggi. Ecco la prima divisione con una proposta di titolo:
- 26-29: Vera e falsa profezia
- 30-33: Libro della consolazione
- 34-45: Il rifiuto della parola profetica
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[I] 26-29: Vera e falsa profezia
◊Il titolo scelto risponde a un argomento centrale o almeno importante di tutti questi capitoli. In questo caso, la divisione in capitoli è supportata dalle introduzioni cronologiche che appaiono nel testo. Quindi, ogni capitolo appare come una sottosezione:
- Il discorso del Tempio (26). Sarebbe l'espressione narrativa dell'oracolo del c. 7. Geremia annuncia la distruzione del Tempio e ciò gli crea molti problemi, in rapporto con ciò che è veramente la missione profetica (fra i suoi persecutori ci sono "i profeti").
- Il giogo e la disputa con il profeta Anania (27-28). Famosa azione simbolica di Geremia. Nel c. 27 si spiega il senso. Nel c. 28 si racconta l'opposizione di un profeta professionista al segno in questione.
- Lettera agli esiliati (29). Il contenuto riguarda soprattutto il profetismo (falso).
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[II] 30-33: Libro della consolazione
◊ Nella sua edizione ebraica, questo qua sarebbe il cuore del libro. Per il suo contenuto e le sue caratteristiche, merita una posizione di spicco.
◊ In primo luogo, vi ricordo che il titolo è un po' "pericoloso". Abbiamo già trovato un altro "Libro della consolazione": Is 40-55. Dunque, attenti all'ambiguità!
◊ Si potrebbe dividere la sottosezione in due parti seguendo criteri formali:
- Oracoli poetici: 30-31.
- Oracoli in prosa: 32-33 (il primo preceduto del racconto di un'articolata azione simbolica: l'acquisto di un campo).
◊ Il tema principale di Ger 30-31 potrebbe essere enunciato come restaurazione. Gli elementi da sottolineare in questi capitoli sono parecchi e importanti. Mi limito a puntare all'annuncio della nuova alleanza in Ger 31,31-34, molto rilevante nella ricezione cristiana ed è il punto che vi chiedo di approfondire in questo tema di esame.
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[III] 34-45: Il rifiuto della parola profetica
◊ Nelle due prime sottosezioni sono riuscito a difendere la pertinenza dei titoli. Nella terza, devo ammettere che il titolo scelto non è efficace al 100%. Il tema del rifiuto è senz'altro importante qui, ma non sono sicuro che tutto il contenuto trovi un posto adatto sotto un tale ombrello. Ecco la sequenza del contenuto:
- Infedeltà-fedeltà (34-35). I due capitoli formano un dittico sull'argomento della fedeltà. Nella seconda parte il discorso profetico si serve dei recabiti come esempio positivo.
- Il rotolo di Geremia (36). Famosa storia del rotolo bruciato dal re Ioiakìm (la parola profetica rifiutata). È famosa perché è uno dei pochi esempi nella letteratura profetica dove si sviluppa la tematica della scrittura della voce profetica. La finalità della scrittura sembra essere quella di simboleggiare la ineluttabilità (si compierà sicuramente) della Parola di Dio e non invece il desiderio di trasmissione per il futuro.
- Geremia nella fine del regno di Giuda (37-44). Racconti della vita di Geremia attorno al tempo della caduta di Gerusalemme, con il suo trasferimento in Egitto.
- Oracolo per Baruc (45). L'unità conclude con breve capitolo (5 vv.), collegato esplicitamente alla vicenda del c. 36. e, quindi, rompendo l'ordine cronologico. Che si tratti della fine della sezione sembra chiaro, perché in 46,1 cominciano gli oracoli sulle nazioni («Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni»). La posizione del brano mette in risalto la figura di Baruc e lo collega all'origine stessa della missione profetica di Geremia (45,4: «Dice il Signore: Ecco io abbatto ciò che ho edificato e sradico ciò che ho piantato; così per tutta la terra»).